Dados do autor
NomeAlessandra Vannucci
E-mail do autorEmail escondido; Javascript é necessário.
Sua instituiçãoUniversidade Federal Rio de Janeiro UFRJ
Sua titulaçãoDoutor
País de origem do autorItália
Dados co-autor(es) [Máximo de 2 co-autores]
Proposta de Paper
Área Temática03. Arte e Patrimônio Cultural
Grupo TemáticoTEATRO, TRADICIONES CULTURALES Y MIGRACIONES ENTRE ITALIA Y AMÉRICA LATINA ENTRE LOS SIGLOS XIX Y XX
TítuloSenza patria, senza padroni. Mobilitazione politica e costruzione di una identità nazionale nei Circoli filodrammatici italiani a São Paulo (1890-1920).
Resumo

L’analisi del repertorio filodrammatico messo in scena dai circoli ricreativi italiani, nella São Paulo di fine secolo mostra l’impatto dei valori risorgimentali sulla formazione culturale della città in una fase cruciale di elaborazione etnica e sociale. Dal 1830 il Brasile, come l’Argentina e l’Uruguay, accoglieva esuli italiani che da là svolsero la propria missione di fiancheggiamento ai moti rivoluzionari. A fine secolo, la crescita esponenziale del contingente di emigranti specialmente nello Stato di São Paulo – ove erano chiamati a compensare la mancanza di manodopera nelle fazendas, a seguito dell'abolizione della schiavitù – attizzò tensioni sociali. In fuga dalle piantagioni, i lavoratori italiani diventano agenti delle prime organizzazioni sindacali e di scioperi che suscitano un clima di repressione, culminando in una vera e propria caccia agli italiani (1896) ove si configura uno scontro etnico ma anche di classe. L’alfabetizzazione ideologica viene svolta sui palcoscenici, coniugando l’armamentario socialista della lotta di classe all'ideale anarchico della società senza classi; tali valori internazionalisti soppiantarono l'iniziale immaginario nazionalista, derivato dalle lotte risorgimentali.
I Circoli filodrammatici – quasi un centinaio e distribuiti a rete in tutta la città – offrivano alla platea italofona una programmazione senza concorrenza: l’offerta teatrale a São Paulo si riduceva ad un unico teatro in cui, nelle rare date non occupate da opere e operette, si esibivano mattatori e primedonne in tournée, in maggioranza italiani, dato il tradizionale nomadismo dell’arte e data la promessa di favolosi incassi nelle grandi città dell’America Latina, ove potevano contare con il fanatismo della platea oriunda. Di modo che, tra grandi attori (Ristori, Rossi, Emanuel, Cuneo, Andrea Maggi) e filodrammatici locali, la militanza nei valori risorgimentali e poi anarchici di libertà e giustizia universale dominarono il palcoscenico paulista di fine seco

Palavras-chave
Palavras-chave
  • emigrazione
  • teatro filodrammatico
  • cultura anarchica